lunedì 18 febbraio 2013

Gli Allievi crescono

Buongiorno a tutti, 
da un gradito "sollecito" dei genitori, ritorno a commentare l'attività degli Allievi.
Abbiamo ripreso il girone di ritorno e, dopo una buona prestazione nel recupero a Madone, nel ritorno a Brembate non ci siamo ripetuti, perdendo malamente nel finale per un rigore contro. 
La settimana successiva nella difficile trasferta di Zogno, anche a causa di malattie e infortuni, non siamo stati al meglio e abbiamo subito la fisicità degli avversari; questo non ci ha proibito di mantenere calma e lucidità e di comportarci benissimo nonostante i falli subiti e, giustamente, sanzionati dall'arbitro (ben 6 gli avversari ammoniti in una gara del CSI).
L'ultima partita in casa con la Soresinese ci ha permesso di evidenziare che il lavoro e la capacità tecnica e tattica, con la voglia  di fare bene, aumentano, ma non sono ancora sufficienti per ottenere risultati positivi ai fini della classifica: dal 3-0 del primo tempo, siamo passati al 3-4 del finale...
Dopo aver provato un 3-4-3, siamo ritornati al 4-4-2, con cambio di alcuni ruoli, per verificare la crescita dei ragazzi e il loro adattamento nel cambio di ruolo. I risultati sono stati positivi, nonostante gli evidenti errori di posizione e di movimento e la poca attitudine alle variazione di ruolo.
Ora si sta delineando anche una formazione base e questo potrà sollevare qualche malumore, ma per la crescita della squadra è indispensabile. Pertanto l'adattamento dei ragazzi deve essere adeguato alla situazione che si sta evolvendo.
Per giocare serve essere allenati. Ed essere allenati non significa essere presenti e fare la doccia, ma è correre, faticare, sudare, capire e confrontarsi con chi gioca al tuo posto...
Vi dico alcune delle difficoltà che i ragazzi di questa età ora si devono sobbarcare per poi prendere delle decisioni che prima non erano loro. A noi spetta solo il compito dei aiutare a decidere e non decidere per loro.
Un nuovo ruolo (sono 11 e non con lo stesso numero), un fisico atletico (non riesco a finire una gara ne a limitare l'avversario), l'autostima (io sono bravo... allora perché giochi poco...), il comportamento (faccio quello che voglio...), il sacrificio (lo studio e il gioco hanno tempi stretti: devo organizzare meglio il mio tempo, con meno TV e meno PC), la fatica (non sono abituato a sudare, smetto prima...). 
Di fronte a tutto ciò, si pongono un quesito: "Chi me lo fa fare, io vado in moto o in palestra quando voglio"...
Ecco, solo chi ha la vera passione continua... e gioca...
Ciao 
Il mister

1 commento:

  1. Concordo pienamente e la mia gamba spero sia guarita visto che non l'ho ancora provata sotto sforzo.
    un saluto Mauro Lucente

    RispondiElimina