Come stimolare la collaborazione tra i bambini grazie a proposte ludiche divertenti. Le modalità di comportamento dell’allenatore.
Il calcio è un gioco di squadra complesso, che va affrontato da giocatori che possiedono buonissime competenze relazionali e che presuppone capacità psicologiche di tipo sociale (vedi box a lato).
Contrariamente a quello che si crede, gli sport di squadra sono poco consoni ai bambini piccoli: per loro è difficile giocare cooperando, perché sono egocentrici. Il calcio è più adatto agli atleti maturi, che lo scelgono liberamente e che possiedono spiccate attitudini alla socialità. Le abilità socio-relazionali possono essere sviluppate attraverso alcuni giochi ed esercizi, ma soprattutto vanno incrementate grazie alle competenze metodologiche e relazionali dell’allenatore.
Per far sì che i ragazzi collaborino occorre partire da alcuni obiettivi che sono alla base della capacità di relazionarsi con gli altri, quali per esempio:
• conoscere i compagni;
• accettare tutti;
• ascoltare gli altri;
• rispettare i compagni e mostrare fiducia in loro.
Solo dopo avere raggiunto tali obiettivi, i giocatori possono sviluppare la capacità di collaborare, cioè sapranno esercitarsi e giocare con tutti. Quando i calciatori si mostreranno disponibili a “lavorare” con gli altri, allora si potrà perseguire la finalità più impegnativa della cooperazione, intesa come la capacità di “operare” insieme per uno scopo comune.
Stefano Bonaccorso e Lucia Castelli
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