sabato 27 ottobre 2012

La provocazione di Stefano: MEA CULPA

Vorrei proporre una riflessione ai più che avranno la benevolenza (notare... voler bene al Lenza) di leggere queste due righe. Cosa c'è di positivo in una vittoria mancata (che poi non è che una sconfitta) e cosa c'è di negativo?
Lungi da me dal voler commentare aspetti tecnici o proporre tattiche o ruoli dei giocatori (stiamo parlando di dodicenni) vorrei, insieme a voi amici, verificare alcuni sentimenti che ho provato su me stesso e su chi avevo oggi intorno a me, alla partita di campionato Cat. Giovanissimi CSI. Una partita in conclusione divertente e appassionata, che ha comunque dato adito a tanti altri sentimenti quali la delusione per la sconfitta, la rabbia per gli errori (di chi?... un po' di tutti, come è normale che sia), la gioia del gol, che ci ha tenuto in vantaggio fino a 15 minuti dalla fine (circa), il profondo sconforto per comportamenti non propriamente sportivi, tra cui alcuni genitori (compreso il sottoscritto) che non hanno lesinato critiche all'arbitro (attenzione senza "parole"... almeno, io non ne ho sentite). Questi ultimi atteggiamenti non hanno aiutato certo i ragazzi, che dobbiamo ricordare sono ancora dei preadolescenti e, in quanto tali, delle spugne (assorbono tutto quello che accade attorno a loro); la tensione non li aiuta, ma li carica solo in modo negativo, per poi avere delle reazioni improprie; e allora se avessimo pensato solo ad incoraggiarli, forse avrebbero avuto le energie per una reazione diversa al pareggio avversario, seppur immeritato (e palesemente in fuori gioco). Qui entra in gioco il titolo di questo mio post: "MEA CULPA"! Perché l'incoraggiamento è positivo, il tifo esagitato (specie se contro qualcosa o qualcuno) non aiuta nessuno. E allora faccio mea culpa e la prossima volta spero di essere un genitore più lungimirante e lascerò che l'arbitro faccia pure i suoi errori!
AD MAIORA
Stefano
P.S. anche se sarà veramente dura ingoiare il rospo!! Forza ORIENS!

1 commento:

  1. Probabilmente sull'entusiasmo del pareggio ottenuto loro sarebbero in ogni caso andati a vincere, ma il nervosismo innescato da bordo campo (ambo i lati) sull'azione del gol ha creato un alibi mentale ai nostri. Ecco quindi che a fine partita ci si dimentica delle occasioni gol avute e sprecate a fine primo tempo per chiudere il match e anche poi per rimetterlo in carreggiata così come degli altri 2 gol concessi poi per sufficienza nostra (tanto ormai era colpa di "quello là"). Ci si scorda sempre velocemente degli episodi a favore (c'era il rigore per il Medolago allo scadere sabato scorso?) per rimarcare oltremodo quelli contro. C'è da lavorare anche in questa direzione per dare una corretta cultura calcistica ai ragazzi.

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