LA LOTTA TRA INVIDIA E AMMIRAZIONE
Ancora una volta vorrei richiamare l'attenzione di tutti "noi"... adulti.
L'attenzione a come ci muoviamo, parliamo e diamo messaggi, anche senza l'intenzione di farlo palesemente.
L'attenzione alle nostre intenzioni, quelle vere e non di facciata!
Intanto vorrei analizzare proprio questo atteggiamento verso l'esterno e verso noi stessi. Come recita lo stesso POF (oramai do per scontato che molti di noi lo conoscano) l'attenzione, che è un aspetto fondamentale del nostro "METODO", quale espressione massima della coscienza (la prima lettera di C.R.E.D.I.C.I.) è: attenzione profonda al sé e all’altro .
L'attenzione è una virtù che nel nostro caso si deve avvicinare alla virtù della prudenza (in latino prudentia), che dispone la ragione pratica a discernere, in ogni circostanza, il nostro vero bene e a scegliere i mezzi adeguati per attuarlo. Da un punto di vista strettamente biblico la prudenza evoca essenzialmente il dono della Sapienza, cioè la capacità di vedere ogni cosa alla luce di Dio, facendosi istruire da Lui circa le decisioni da prendere. Concretamente la prudenza consiste nel discernimento, cioè nella capacità di distinguere il vero dal falso e il bene dal male, smascherando - attraverso questa stessa virtù - le false verità (a volte difficilmente identificabili) approfondendo ciò che si vede. L'uomo prudente allora non è tanto l'indeciso, il cauto, il titubante, ma al contrario è uno che sa decidere con sano realismo, non si fa trascinare dai facili entusiasmi, non tentenna e non ha paura di osare e di andare contro una cultura lontana dalla legge di Dio (da Wikipedia).
Quindi la capacità di discernere facendosi guidare da un sentimento cristiano, massima espressione dell'umana virtù e non istintivo, quindi primordiale. La capacità di leggere le intenzioni dell'altro, senza pregiudizi, la capacità di condividere quanto c'è di buono e importante nel lavoro e nell'impegno di tutti. Ognuno a suo modo. L'umiltà di trasformare l'invidia in ammirazione. Certo dobbiamo impegnarci, sviluppare le nostre virtù più importanti, essere capaci di stare un passo indietro (la miglior parola è quella non detta)... al contrario di come ci verrebbe voglia istintivamente di agire. Ma con il tempo avremmo l'opportunità, prima noi adulti e quindi i nostri piccoli campioni, di essere capaci di discernere e quindi riconosce il VIZIO, quanto tale perché perpetrato e quindi dannoso, e la VIRTU' di chi ha tutta l'intenzione di metterci del suo per far crescere i nostri ragazzi in un ambiente sano e educativo, quale l'ORIENS vuole diventare e ci sta provando... nonostante tutto!
L'attenzione a come ci muoviamo, parliamo e diamo messaggi, anche senza l'intenzione di farlo palesemente.
L'attenzione alle nostre intenzioni, quelle vere e non di facciata!
Intanto vorrei analizzare proprio questo atteggiamento verso l'esterno e verso noi stessi. Come recita lo stesso POF (oramai do per scontato che molti di noi lo conoscano) l'attenzione, che è un aspetto fondamentale del nostro "METODO", quale espressione massima della coscienza (la prima lettera di C.R.E.D.I.C.I.) è: attenzione profonda al sé e all’altro .
L'attenzione è una virtù che nel nostro caso si deve avvicinare alla virtù della prudenza (in latino prudentia), che dispone la ragione pratica a discernere, in ogni circostanza, il nostro vero bene e a scegliere i mezzi adeguati per attuarlo. Da un punto di vista strettamente biblico la prudenza evoca essenzialmente il dono della Sapienza, cioè la capacità di vedere ogni cosa alla luce di Dio, facendosi istruire da Lui circa le decisioni da prendere. Concretamente la prudenza consiste nel discernimento, cioè nella capacità di distinguere il vero dal falso e il bene dal male, smascherando - attraverso questa stessa virtù - le false verità (a volte difficilmente identificabili) approfondendo ciò che si vede. L'uomo prudente allora non è tanto l'indeciso, il cauto, il titubante, ma al contrario è uno che sa decidere con sano realismo, non si fa trascinare dai facili entusiasmi, non tentenna e non ha paura di osare e di andare contro una cultura lontana dalla legge di Dio (da Wikipedia).
Quindi la capacità di discernere facendosi guidare da un sentimento cristiano, massima espressione dell'umana virtù e non istintivo, quindi primordiale. La capacità di leggere le intenzioni dell'altro, senza pregiudizi, la capacità di condividere quanto c'è di buono e importante nel lavoro e nell'impegno di tutti. Ognuno a suo modo. L'umiltà di trasformare l'invidia in ammirazione. Certo dobbiamo impegnarci, sviluppare le nostre virtù più importanti, essere capaci di stare un passo indietro (la miglior parola è quella non detta)... al contrario di come ci verrebbe voglia istintivamente di agire. Ma con il tempo avremmo l'opportunità, prima noi adulti e quindi i nostri piccoli campioni, di essere capaci di discernere e quindi riconosce il VIZIO, quanto tale perché perpetrato e quindi dannoso, e la VIRTU' di chi ha tutta l'intenzione di metterci del suo per far crescere i nostri ragazzi in un ambiente sano e educativo, quale l'ORIENS vuole diventare e ci sta provando... nonostante tutto!
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